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Davide Palumbo

davide palumbo

YAH ARTIST SINCE 2024

Flirt

 

Se scriverò,

scriverò testi disturbanti,

incuranti,

che ti marchiano a fuoco un segno

buono o cattivo

doloroso o salvifico.

Che inducono alla follia.

Che inseminano domande

come piccoli germogli.

Chissà chi risponderà.

 

Se reciterò,

reciterò testi insolenti,

veri da essere disprezzati

Che non cercano consenso,

non inducono a risate,

sparati come un proiettile

alla cieca in una folla.

Chissà chi ucciderà.

 

Se leggerò,

leggerò con enfasi,

fermandomi ad ogni frase che

alimenta l’inutile lussuria di

viaggiare con la mente.

E mi prenderò la briga

di saltare e di strappare

tutti i libri che io solo,

con l’arbitrio che mi vizia,

riterrò indegni, confondibili,

immondizia.

Chissà chi li raccoglierà.

 

Se fumerò,

fumerò sigari,

mi inietterò morte vera,

morte gustosa,

morte che mi assaggia, mi assapora,

questa notte.

Poi mi dice: perché mi cerchi

solo a volte?

Non lo so, rispondo io.

Cerco a volte anche la vita.

Busso a entrambe, vi corteggio.

Un po’ ci flirto.

Chissà chi si innamorerà.

 

Se crescerò,

crescerò solo dopo aver sbagliato,

dopo aver fallito,

dopo aver fatto soffrire,

dopo essermi pentito così tanto

che desidero morire.

Chissà chi mi accontenterà.

 

Se dirò addio,

dirò addio godendomi la sofferenza,

senza perdermi uno sguardo,

col terrore di un bambino

che ha paura di cambiare

il suo gioco preferito,

che non ha il coraggio di affrontare

il livello successivo.

Lo farò abbaiando come un cane

che si sente abbandonato

una mattina d’estate.

Chissà chi ritornerà.

 

E se, infine, morirò,

morirò suicida.

Perché non riesco a non pensare

che niente ha più valore della fine.

Che anche la morte,

con un po’ di fantasia,

si può rendere poesia.

Chissà chi mi piangerà.

Davide Palumbo

Atene

 

I vecchi a me

danno noia. Qui però

sono nipote

Davide Palumbo

Il gatto e il bambino

 

Amo i gatti.

Per ogni occhiata curiosa,

c’è un po’ di voglia di scappare.

Ogni artiglio per attaccare,

c’è un cuscinetto gonfio abbastanza per atterrare,

correre,

scappare.

Per non farsi male.

 

Amo i gatti,

perché quando ti usano

lo fanno sinceri,

e ti chiedono il permesso.

 

Amo i gatti,

che ignorerebbero un tramonto sul mare

per uno spago che agito nella mano,

perché, al contrario del sole, è imprevedibile

e si deve meritare.

 

Amo i gatti

perché non cercano di capirti,

ma di incuriosirsi.

E per ogni curiosità che soddisfano,

ne troveranno subito un’altra con cui imparare il mondo

e risolverne tutti i misteri in un secondo.

 

Emozionarsi come bambini e dilatare lo sguardo,

salvo poi stancarsi,

abituarsi,

e ricercare un nuovo traguardo.

 

Amo i gatti,

perché con le loro stramberie,

alla fine,

mi insegnano il mondo.

Che va vissuto,

inventato,

secondo per secondo.

 

Amo i gatti,

perché sono come questa poesia.

Confusa, slegata,

una follia.

Ma almeno è mia.

Davide Palumbo

La maledizione degli ironici

 

Mi chiedi perché

non scrivo di te

E so che non scherzano

i tuoi sentimenti

mentre scherza

la tua bocca.

Che ti muovono da dentro come dei burattinai

 

Echi del passato

Dici

Una partita con me stessa.

È una tenera bugia:

Non si smette mai né di giocare

Né di invitare altri a partecipare.

 

E se gioco da avversario

O da nemico

Lo decidi solo tu.

 

È un enigma ciò che dici

Più di ciò che pensi.

È la maledizione

degli ironici.

Ti tradiscono la voce

E la taranta del tuo sguardo

È la condanna

dei sinceri.

 

Sono forse

la tua droga?

Ti avveleno dall’interno

mentre tu

mi spingi in vena?

Sei la vittima

di un mio inganno?

 

Ti sei unita alla partita

che gioco con me stesso.

Ma se giochi da avversario

O da nemico

Lo decido solo io.

Davide Palumbo

BIOGRAFIA

“Se è vero, come penso, che il mondo è un’illusione, le storie sono l’unico modo per dialogare con esso, perché sono fatte della stessa materia”. Da bambino, rannicchiato nel suo sgabuzzino, Davide trovava nella scrittura un modo per fare questo: illudersi. Immaginare. Creare nuove finzioni per arricchire il suo mondo. E, in questo modo, conoscere sé stesso. Per un periodo piuttosto lungo, poi, si è abbandonato, perso negli intricati vicoli di percorsi che qualcun altro aveva tracciato per lui, troppo perfetti per essere suoi. Sarebbe sbagliato dire che ora è uscito da questo labirinto, e sarebbe sbagliato dare per certo che vi uscirà, ma sicuramente ha ritrovato gli strumenti per cercare la via. Per “tracciare il suo percorso”. Frase dopo frase. Illusione dopo illusione.

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Foto_Matteo Sanzi

Matteo Sanzi

matteo sanzi

YAH ARTIST SINCE 2024

Nara

 

Il cerbiatto ha corna che sbocciano

sono ciliegi in fiore. Sta crescendo

con paura, ma poggia il naso

sulla mia mano tesa. Una carezza

di cui sente il profumo buono

riconosce la propria casa.

 

E vedo negli occhi pece

simili a pozzi profondi

qualcosa che avevo dimenticato.

Il cucciolo ritrova ciò che ha perso – ora

è diventato cervo.

Matteo Sanzi

Rien ne va plus

 

Il futuro è un acido che corrode

da dentro, mentre rapido corre

da te. All’oscurità sceglie

 

gli scatti spasmodici delle macchine –

se il buio è inevitabile, preferisce

non averne memoria: meglio

 

dimenticare la Storia. E se distratto

non ha potuto raggiungerti ancora

di questo gli rincresce. Come vola il tempo

 

quando si cresce.

Matteo Sanzi

Incognito

 

Di notte sono un ratto

che sgomita nei vicoli

per un briciolo di spazio.

Ululo a una lampadina

spenta, per credere

 

che non sia più vera

della sfera di luce novembrina.

Piccolo e lesto, manifesto

il non appartenere

 

alla natura umana

Terminata la finzione

lascio indietro il pelo

 

ma non la coda – e di sicuro

non il vizio. Avvicino

 

alla luna piena il mio cuscino.

Matteo Sanzi

Gridare amore al cuore del mondo

 

Se mi scivoli nelle vene

e lì vi lasci pezzi di sangue

non mio, a blocchi – mi tocchi

e poi scegli di non tornare più

 

mi perderai in questo rollio di cuori

tamburi che suonano nel fondo di una giungla

da bestie che non sanno come essere amate

 

perché non sanno com’è essere amate.

 

Improvvisamente provo

un sentimento più profondo

della bestia che gridava

Amore

al cuore del mondo

Matteo Sanzi

2023

Illustrami6, The YAH Factory, young art hunters, Milano

2021

The Contest, Looking For Art, Milano

BIOGRAFIA

Matteo Sanzi, nato a Milano il 20/05/1997. Studia Fisica all’università, con la penna in una mano e un romanzo nell’altra. Dopo la laurea frequenta corsi di scrittura creativa, poesia, e trova un lavoro che non c’entra nulla con quanto sopra: quantomeno gli dà da mangiare e paga le bollette. Tiene nel cassetto un romanzo, un silloge e una traduzione di poesie dall’inglese. Da grande vuole scrivere per vivere; al momento, vive per scrivere.

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Variante Di Valico

variante di valico

YAH ARTIST SINCE 2023

Luna in sagittario

Di terra son fatta
Tutta
di fango ho pieni i polmoni di sabbia le arterie affondo
le gambe
nel terreno
i miei piedi
hanno messo radici catene?
Da quaggiù
guardo lassù
lontano
lontana
il cielo
la luna
le stelle
andare dove
chissà

Variante Di Valico

Immobile

Continua a recarsi in quei luoghi e a volte temo
che non possa più fare ritorno

Variante Di Valico

Nella mia testa

Che sia fatto silenzio nella mia mente
nel mio cuore
nel mio spirito

Variante Di Valico

A modo tuo

Un’onda
il mare
mosso
non si ferma cerca la quiete ma, ahimè,

è sempre tempesta E se non fosse ahimè
ahimà

ahimò
oh, ma chi lo sa tempesta
siilo
per sempre Ascoltalo il silenzio Fallo

Variante Di Valico

Mi manca l’aria

in quanto
chi sono?
Chi vorrei diventare Cosa posso fare corro
anelo
annaspo nel fango della mia anima
e non so come uscire dalle sabbie mobili del mio cuore Affondo
sprofondo
affogo

Variante Di Valico

Il tuo
Il mio

Raccontami di un silenzio

Variante Di Valico

2023

YAD 3, illustrami 6, the yah factory, milano

BIOGRAFIA

Classe ‘96, sangue emiliano romagnolo. Da sempre grande appassionata di lettura e poesia decide poi di cominciare a portare sulla pagina il suo mondo interiore dopo aver frequentato il liceo delle scienze umane. Studentessa di lingue all’università, ha imparato che le parole hanno il potere di dare forma alla realtà, per questo sceglie di scrivere ciò che prova per capire qualcosa su stessa e sul mondo che la circonda.

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FOTO_Alessandro Salemi (1)

Alessandro Salemi

alessandro salemi

YAH ARTIST SINCE 2023

A TU PER TU 

 

Ridammi un po’ di ciò che ero. 

Non sono figlio della circostanza, 

ma strenuo difensore di ciò che ci ha legati. 

Perché mi hai dimenticato? 

Hai buttato giù i raccordi 

che tenevano in piedi il mio ego. 

Di fronte, come in un duello, 

che non combatterò. 

L’epica del movimento e della luce 

restituisce al tuo volto ciò che la parola infinge. 

Una speranza ancora si snoda in uno sguardo, 

risento tutte le mie lacrime 

diventare in silenzio 

illibata acqua viva. 

Alessandro Salemi

A MARINA DI RAGUSA

 

È come se fossi ancora lì, 

dove anche i pensieri diventano 

ambrati, 

prendono forme di dune

sinuose e indefinibili. 

Anch’io come sabbia 

mi sfarino, 

mi faccio modellare dal vento, 

finisco sulla pelle 

o lungo la scia della strada… 

Su quel lungomare 

hanno transitato tanti miei sogni 

innocenti. 

Il cielo di Marina 

sa che non sono ancora spenti. 

Per questo ritorno 

e sempre la magia si riaccende. 

Non importa dove intanto 

sia finita la vita. 

Qui ritrovo me stesso 

e soltanto la luna è la meta. 

Alessandro Salemi

SU QUEL BALCONE 

Otto anni fa ero sporto da questo balcone 

quando uscisti per chiedermi 

se fosse tutto a posto. 

La tua voce lievemente tremava 

e il tuo istinto materno voleva 

prendersi cura di me. 

Il mio cuore affondava in acque di tenebre, 

come un singulto, 

e non sapevo che dire. 

Sembravi di tutti, ma non eri di nessuno, 

un raggio di sole che scalda e trascende 

ogni senso di misura. 

Il flusso della vita era un’irrefrenabile corrente 

nella quale eravamo disciolti, 

tu un’aquila bianca che squarciava 

il mio cielo di pece. 

Dallo sciabordio delle pagine sfogliate, 

dal sudore impresso sui banchi di scuola, 

al tintinnio dei bicchieri festanti, 

alle tue risa gioconde come baci di miele 

nell’oscurità della notte, 

tutto sembrava coperto da una magia, 

e in ogni lacrima si nascondeva 

il seme della rinascita. 

Ogni tua azione sembrava troppo, 

agli occhi di qualcuno eri scombinata, 

una nota fuori dallo spartito, 

per me eri l’unica melodia che si udiva 

dai battiti meccanici. 

Io ti amavo proprio per questo, 

non per come si ama una donna, 

ma per come si ama un essere umano. 

Ricordo che un giorno piansi pensandoti, 

la vita ha scelto di dividerci, 

forse in fondo le nostre luci 

si dovevano incrociare 

solo per quello spazio di tempo. 

Eppure mi chiedo lo stesso dove sia finita 

quella luce. 

Non dirmi ti prego 

che questo mondo ti ha corrotto, 

che qualcuno è riuscito a sporcare la tua innocenza, 

che ti sei fatta erodere 

dalla sostanza dei vermi che ti strisciavano 

ai piedi. 

Otto anni fa, su questo balcone, 

ti chiedevi cosa provavo, 

ora invece credi di conoscermi, 

di sapere tutto di me, 

oramai sono solo uno come tutti gli altri. 

Allora con la stessa lucidità spiegami 

perché dentro di me c’è ancora qualcosa di te, 

qualcosa che non vuol morire, 

e perché nella mia mente non riappari più 

come prima, 

ma nel mio cuore c’è ancora quella te 

che non morirà mai.

Alessandro Salemi

Sei assorta così da sembrare 

sempre in un altrove, 

con i tuoi occhi profondi ed evasivi 

che mi ricordano Roma. 

Chissà dove sono in questo momento, 

probabilmente in un altro antro di mondo 

o forse rivolti a questa gretta realtà, 

senza tanta poesia o giri di parole. 

Parole, non hanno bisogno 

di passare parole 

lungo le tue gote scoscese, 

lungo il solco disegnato dalle tue labbra… 

Non bastano parole 

per sfiorare i tuoi capelli biondi, 

arsi, l’altro lato della luna 

di questa mite e selvaggia 

terra latina. 

Alessandro Salemi

IL PRIMO MOMENTO

 

Vorrei tornare al primo momento in cui ci siamo conosciuti, 

l’inconsapevolezza scandiva le nostre parole 

e gli occhi sembravano vedere ciò che le parole 

non possono dire. 

Mi chiedo se davvero tu avessi colto la mia innocenza. 

Il cammino della vita è irto, 

soggetto a stress che forse non fanno parte di noi. 

Ognuno ha tanti sé, 

tante dimensioni che si sovrappongono, 

che tutte fanno parte dello stesso essere. 

Penso che non tutto possiamo controllare. 

E allora mi perdonerai se ancora ti penso, 

non per le logiche che sono subentrate dopo, 

ma per quel momento in cui gli occhi 

hanno visto ciò che le parole non possono esprimere. 

Adesso mi vedrai sorridere se ci rincontreremo, 

ma dietro la maschera c’è un dolore, 

che è lo stesso che squarcia il cuore del mondo. 

Ti sento lontana, sei assente, 

ma il sentimento di quel momento palpita ancora di vita 

e la forza che gli contrappongo 

non è maggiore di quella di una piuma 

che si solleva dal suolo 

per un soffio di vento. 

Alessandro Salemi

ILLUSTRAMI GREATEST HITS, ALMACH EDITORE, 2022

2023

YAD 3, illustrami 6, the yah factory, milano

2022

Ho visto i fiori volare, battuta a macchina

2015

riflessi, pagine

BIOGRAFIA

Alessandro Salemi nasce a Carate Brianza il 2 settembre ’91 e cresce a Besana in Brianza, precisamente nella piccola frazione bucolica di Brugora. Le sue origini sono siciliane, infatti confluiscono in lui aspetti di una sicilianità antica, trasmessi in particolare dal Nonno Luigi che è stato il suo mentore. Alessandro scrive poesie dall’età di 11 anni. Per lui scrivere poesie ha un po’ lo stesso senso che ha avuto il comporre musica per Amy Winehouse. Lei diceva “La musica è l’unica terapia che ho a disposizione per trasformare i miei fallimenti in vittoria”, Alessandro, parafrasando le sue parole dice che la poesia è lo strumento che ha per fare fronte alle sue emozioni e provare a cristallizzarle per trarne sollievo o metterne in risalto l’aspetto sublime. Le lettere hanno fatto parte della sua formazione; dopo le medie ha deciso di frequentare il Liceo classico, dove si è diplomo ma ha sempre vissuto le materie letterarie come una costrizione, per cui successivamente ha deciso di cambiare area di studi iscrivendosi prima in Giurisprudenza e poi in Scienze politiche. È grazie a Pier Paolo Pasolini che riscopre la bellezza e il valore di indagine delle lettere e anni dopo decide di riprendere gli studi ma questa volta scegliendo quelli giusti per se. Alessandro Salemi si laurea nel 2019 in Le4ere moderne, mentre ora è laureando di magistrale in Comunicazione. Dopo esperienze lavorative diverse è adesso collaboratore giornalistico con l’aspirazione di diventare professionista e provare a fare della scrittura un mestiere. Alessandro è felice di condividere le sue poesie con Young Art Hunters, un laboratorio di idee e creatività, per lui espressione di quella Milano illuministico-romantica sempre densa di novità e di vita.

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Maccari new

Alessandro Maccari

alessandro maccari

YAH ARTIST SINCE 2022

Comunque, ascolto ancora i Verdena

 

Soffice soffio, dal petto

compresso in gonfiori di gote,

per labbra di piccoli muscoli,

si plasma in rumori se puote.

 

È un concerto primaverile

e rimbomba in tamburi d’orecchie.

Sta zitto chi ha molto da dire,

perché ascolta la noia dell’essere.

 

Qualcosa ascolto e poi annuso.

Poi assaggio e mi sfiora la pelle.

Ho perso di vista l’Autunno,

cercando una strofa per te.

 

Foglia, di bruno rossiccio,

scivoli con la corrente.

Autunno freddo, ma estivo,

stammi vicino per sempre.

 

Stammi vicino, anche se

tutto rimane mutevole.

Prima era Autunno, ora è Inverno.

Prima vedevo, ora sento.

Alessandro Maccari

Osservare

 

Bulbi mobili, roteanti,

curvan subito all’incrocio.

Fulgidi scambi, d’intensi imbarazzi,

lascian confusi, colpiti e delusi.

 

Rimugino.

M’inerpico nel dubbio

che, un più lungo soffermarsi,

c’avrebbe illuminato.

 

Miracolo d’ingegno

nel disegno dell’oracolo.

Questi occhi son tutt’altro,

che dei semplici strumenti.

 

Quello sguardo, un po’ distratto,

m’ha portato in alto mare.

Tu non sai, quanto vorrei,

andarti in fondo ad osservare.

Alessandro Maccari

Taglio

 

Mi taglio mentre taglio l’aglio

l’aglio bianco fa un bagno di sangue

sangue rosso cola dalle mani

manicomio e le pareti bianche

bianche e rosse imbrattate di sangue

sangue freddo in un parto cesareo

Cesare è sveglio nasce da un taglio

e i coltelli

nella schiena.

Alessandro Maccari

Piove da dove?

 

Sterile e azzurro telone

imbrunisce lieve,

nascondendo i riflessi,

pervenuti quaggiù dall’altrove.

 

Spirito cieco

di un’anima sorda,

non capisce ma, solo, sente

fiocchi di neve di niente.

 

Pioggia da un’altra dimensione.

L’impressione che una goccia,

per sbaglio, mi tocca

e mi ricorda Maggio.

 

Il Liquido cola, scende come la pioggia

e allaga la loggia.

La festa a corte

diventa una doccia.

Alessandro Maccari

latte di Claudia

 

Calendula per le mie ferite,

è concessa, ora che la guerra finisce.

Almeno, finché il dolore

non si schiarisce nella cicatrice.

 

Calendula ancora,

perché mi brucio ogni volta.

Dentro le fiamme, la scuola,

per studiare ci si ustiona.

 

Claudia candida, che mi guarisce

con la sua parola, con le mani lisce.

Calotta cranica – la mia s’è rotta

e, vulcanica, sgorga la forza creatrice.

 

Latte di Claudia, che bagna

le mie rive di magma.

La spiaggia ormai è pan di spagna.

Claudia ridendo, ha montato la panna.

Alessandro Maccari

ILLUSTRAMI GREATEST HITS, ALMACH EDITORE, 2022

PREMIO GIORGIO TEMOLO, ALMACH EDITORE, 2021

2023

YAD 3, illustrami 6, the yah factory, milano

2022

YAH ART DAYS vol.2 – illustrami 5, young art hunters, milano

2021

YAH ART DAYS ILLUSTRAMI 4, YOUNG ART HUNTERS, MILANO

BIOGRAFIA

Alessandro Maccari, classe ‘97, cresciuto fra le bellezze della campagna toscana ad un colle di distanza da Leonardo Da Vinci. La bellezza è eternamente ricercata, nel cucinare parole ed emozioni nel calderone della mente, con le fiamme docili del cuore. Alessandro non sa cosa vuole, non sa chi è, ma lo vuole scoprire. Dai racconti, ai pensieri, alle canzoni, poi diari, incipit di libri, alla fine Asia gli disse di scrivere poesie e lui lo fece. A gennaio 2021 inconsciamente nasceva “Tiepido”, il primo figlio, il primo libro. Fuori dal 31 gennaio 2022, non si trova in giro.

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foto profilo Ila Amodio

Ilaria Amodio

ilaria amodio

YAH ARTIST SINCE 2022

Secondo te, 

possiamo amare la vita insieme

e ascoltare Guccini e Battiato

e poi, vicini, prendere fiato,

respirare al sole, 

mentre apriamo il finestrino

e canticchiamo in aria quella canzone;

come i viaggi in auto con papà:

tu sai darmi protezione?

Ilaria Amodio

Ti sogno leggera,

come nuvole rosa.

Così mi togli i macigni

che io sono ingombrante,

distrattamente pesante.

Ilaria Amodio

Potessi amarti

 

Potessi amarti,
ti amerei forte.
Ma che cos’è un amore senza tenerezza,
la tua è frivola passione,
ti arde e poi congela.
E in questo letto sono sola
e tutto sa di favore e compassione
e non è amore,
ma vergogna.
Potessi amarti,
ti amerei forte.

Ilaria Amodio

“Che te ne fai
di quegli incontri idealizzati
che non portano a niente”.
Lo direbbe mia madre,
se mi leggesse nella mente.
La mia libertà finisce
dove iniziano le tue mani.
Non dirlo alla gente.

Ilaria Amodio

Amarsi in pandemia

Ti ricordi quando c’era la pandemia
e aspettavamo di muoverci a zone.
A me piaceva quella rossa
che ci portava a passeggiare clandestini,
con la paura che ci beccassero a Natale.
A te piaceva quella gialla
che ti rendeva più sociale;
io però,
che non sapevo amare,
amavo la solitudine della rossa
che ti potevo avere senza disturbare.

Ti ricordi quando c’era il coprifuoco
e quella cena ci era andata di traverso
e mi hai lanciata dalla macchina al momento.
Ho aspettato un tuo messaggio,
che fosse anche arancione
che non doveva per forza essere d’amore,
ma una via di mezzo
tra il rosso passione della sera
e il giallo paura del mattino.

Io me lo ricordo quell’inverno a zone,
quando chiedevo l’arancione
che non potevo avere amore.

Ilaria Amodio

Vorrei gridarlo

Vorrei gridarlo
ai muri,
alle piante,
a quel passante sotto l’ombrello,
al mare che mi annega gli occhi da giorni,
a quella nuvola di Fantozzi
che non accenna a spostarsi.
Vorrei gridarlo
agli animali,
agli amanti finti e disperati,
agli amici di una vita,
a quegli omini incravattati
che t’amo di noia e disperazione,
di gioia e malinconia,
di tenera compassione.
A che serve tanta bellezza
se il cuore deve contenerla
e io vorrei solo gridarlo
che il cuore è un petardo
e quelli per strada sono i miei pezzi rotti
che come potevo gridare ai sordi?
Ti prego, raccoglimi.

Ilaria Amodio

Volevo solo un amore, collana il fromboliere, capponi editore, 2022

2023

YAD 3, illustrami 6, the yah factory, milano

2022

YAH ART DAYS vol.2 – illustrami 5, young art hunters, milano

2021

YAH ART DAYS ILLUSTRAMI 4, YOUNG ART HUNTERS, MILANO

BIOGRAFIA

Nata a Monza il 31 Maggio 1995. La passione per la poesia si sviluppa durante gli studi classici, quando, durante il ginnasio, partecipa a concorsi letterari organizzati dal liceo. La poesia è un mezzo di espressione, tra i temi ricorrenti l’amore, viscerale e multiforme. Originaria di Pizzo Calabro, incantevole borgo marittimo, fin da piccola, Ilaria trae dal mare nutrimento e ispirazione. Laureata in giurisprudenza, attualmente svolge la pratica forense. Ilaria considera la poesia necessità e diletto, oltre che il miglior modo per essere sinceri senza dare spiegazioni.

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Maria Teresa Fidanzia cover

Maria Teresa Fidanzia

maria teresa fidanzia

YAH ARTIST SINCE 2021

Oblio del sogno

 

La luce fioca del giorno entra in punta di piedi nella stanza.

Sollevi lentamente le palpebre, ancora baciate dal sonno.

L’eco del sogno tuona nella mente,

fino a ridursi ad un pensiero fugace, lontano.

Le immagini, prima così vivide, si fanno nebulose.

Ti parlano, ma non riesci più ad udirle.

Ti prendono per mano, ma tu, ora, sei un estraneo.

La cornice inizia a sgretolarsi, vacillanti le certezze.

I luoghi divengono impenetrabili,

I sentimenti, così vivi, si fanno piatti e sbiaditi.

Le figure così familiari perdono un volto,

lasciandoti un senso di vuoto ed inquietudine.

La memoria, tua preziosa alleata, sembra fallire.

Serri gli occhi, tentando disperatamente

di aggrapparti a quel frammento di te,

di poter sbirciare ancora un po’ da quella finestrella,

prima che anche l’ultimo cassetto venga sigillato con impeto.

Clac. È tardi.

La luce del giorno spegne la luce del sonno.

Ma quelle sensazioni nessuno le spegne, mai.

Sembra te le abbiano cucite addosso.

Maria Teresa Fidanzia

Il tuffo

 

 L’assordante brusio del passato si insinua fra i pensieri, riecheggiando prepotente nel tacito silenzio che ti avvolge.
Come un mare mosso che ti esplode nel petto,
i sentimenti ora s’infiammano,
ora si fanno più mansueti.
Se prima le pause dettavano i tempi della tua vita, ora le vedi dilatarsi all’infinito
scandendo ritmi a te ancora ignoti.
Se prima rifuggivi risoluta qualunque affanno, mettendo a tacere i ronzii della mente,
ora l’evasione ti riconduce sempre a te stessa.
Così ti siedi, respiri.
Ti appropri con veemenza di spazi reconditi e di nuovi pensieri, mai a te appartenuti.
Ti spogli dei finti costumi con i quali hai tentato di camuffarti Per riscoprirti libera da ogni giudizio e capace
di amarti.
Un tuffo nell’inappagabile ed inesauribile riscoperta di te, Nel profondo oceano delle possibilità non
perlustrate.
Il vertiginoso flusso delle cose ti trascina,
la leggerezza seduce la mente, l’indulgenza vince il cuore.
Sei nuda, sei viva, sei tu.

Maria Teresa Fidanzia

ILLUSTRAMI GREATEST HITS, ALMACH EDITORE, 2022

2023

YAD 3, illustrami 6, the yah factory, milano

2022

YAH ART DAYS vol.2 – illustrami 5, young art hunters, milano

2021

ILLUSTRAMI 4, YAH ART DAYS, YOUNG ART HUNTERS

2020

ILLUSTRAMI 3, YOUNG ART HUNTERS, BONSAI ROOM

ILLUSTRAMI 2, YOUNG ART HUNTERS, BONSAI ROOM

BIOGRAFIA

Nata a Faenza nel 1996, fin da piccola dimostra grande interesse per la scrittura e inizia a scrivere poesie e filastrocche. Frequenta poi il liceo classico, che le offre la possibilità di partecipare ai concorsi letterari organizzati dalla scuola con alcuni dei suoi racconti brevi e coltivare quindi questa sua passione. Crescendo, vede la poesia e la scrittura come un’evasione dalla quotidianità, ma anche come mezzo di esplorazione e comprensione di sé e degli altri. È molto attratta dalla sfera del sogno e dell’introspezione e tende ad approfondire questi temi in tutte le sue creazioni. Ricerca ispirazione anche nell’arte, da cui da sempre è affascinata.

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Radice cover

Radice

radice

YAH ARTIST SINCE 2021

I’m potenza

 

A tutti coloro che non ho avuto il coraggio

di guardare negli occhi per l’ira che mi scatenava

o il buio nel quale mi trascinava il loro stato.

Io vi chiedo perdono.

 

Come faccio io che ne ho a mala pena per me

e non so neppure quanto sia profonda,

se sia profonda,

questa bacinella dalla quale attingo.

Non ho cuore per guardare

mentre organizzi il tuo funerale.

È assisterti nei preparativi

voltarmi per non stare male?

Abbandonato

sul lettino in pelle,

tu, senza pelle,

fai del tuo corpo un posacenere di incubi

ed io, taccuino alla mano,

precipito,

mentre i neuroni specchio

creano mise en abyme

in cui piangiamo eternamente.

Tu sei tu.

Io sono noi.

La psicanalisi non la conosco,

se così non fosse,

ti donerei tutto il mio conscio.

Radice

Libero arbitrio

 

Cavallo in E6.

Quanto conforta

Conoscere chi si è

Dal principio?

Io non so se sono

alfiere o torre

Re o Regina

Giocatore o pedina

e indosso costumi a caso

sperando che il personaggio

per un po’

mi si addica

Radice

Desiderio

 

Nel tuo mondo idilliaco

che brucia a ogni angolo della strada

dove batte un po’ più il Sole,

batte pure quella puttana,

che sa tutte le scorciatoie del paese

ma non sa trovare la via di casa.

L’ho vista.

Guardava la finestra di una villa,

speranzosa si spogliasse

la donna ch’era intenta a pettinarsi.

Le guardava le curve a distanza,

s’immaginava le sue labbra d’ambra

contenenti continenti, città,

tutti gli esseri viventi.

S’immaginava di baciarne il mondo

con quella sua bocca da puttana,

di sfiorarle i capelli,

di levarle la sottana.

Eppure lei sapeva:

per una come lei,

neppure una lingua d’oro

ha il sapore del miele.

Radice

ILLUSTRAMI GREATEST HITS, ALMACH EDITORE, 2022

2022

YAH ART DAYS vol.2 – illustrami 5, young art hunters, milano

2021

KALANKA, YOUNG ART HUNTERS, UPSIDE DOWN ROOM

YAH ART DAYS ILLUSTRAMI 4, YOUNG ART HUNTERS, MILANO

ILLUSTRAMI 3, ALMACH ART GALLERY, MILANO

2020

ILLUSTRAMI 3, YOUNG ART HUNTERS, BONSAI ROOM

ILLUSTRAMI 2, YOUNG ART HUNTERS, BONSAI ROOM

2019

ILLUSTRAMI, YOUNG ART HUNTERS, MILANO

BIOGRAFIA

Radice, all’anagrafe Elena Brambilla, nasce a Monza sul finire dell’autunno del ’95. Nonostante stia per concludere gli studi universitari in Lettere moderne, alla metrica e alle regole ha sempre preferito l’universo libero della scrittura creativa, slegata da ogni vincolo e affamata solo di immagini, riflessioni personali, associazioni libere ed emozioni prepotenti. Sempre mossasi sui diversi piani che la parola scritta le concedeva, Radice ha iniziato sin dalla prima adolescenza a scrivere testi di canzoni, racconti e poesie. La poesia per lei ha una voce bitonale: da una parte vuole farsi sentire come un pugno nello stomaco e dall’altra è silenziosa come le stelle e cela costellazioni di segreti che solo chi ha voglia di ascoltare scopre. Attraverso un “tu” che in realtà gran parte delle volte cela una prima persona singolare, Radice nelle sue poesie spesso dialoga con se stessa, alla ricerca di quello spazio interiore sempre teso verso l’incorporeo che tuttavia finisce col rimanere inevitabilmente sempre legato alla corporeità più cruda.

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