illustrami 3
A performance between thoughts and colours
Illustrami is a cycle of exhibitions dedicated to the interaction between art and poetry, a project that has already had a great deal of positive feedback and which we expect to become even bigger. For this edition, we have selected eight pairs: each consisting of an artist and a poet. The theme has been left completely free, allowing the participants to work without any constraints, making the exhibition a sort of poetry slam, in this case, completely digital.
‘Unione’
Noi, immagini simmetriche
parti speculari della stessa forma,
fondiamoci in un’unica materia
priva di senso e contesto,
se non per noi due
che ci siamo dentro.
Poesia di Isotta Ortonovi
Simone Croci
‘Unione II’
Digitale su Forex
60x60cm
€200
Bianca Beltramello
‘Cerne Ligatos Fune Peccatorum’
T.m su D-Bond
75×66 cm
€380
‘Dubbi’
Forse non c’era bisogno neanche di una parola
Forse c’era bisogno del silenzio
quel silenzio che urla
che fa male
Forse c’era bisogno di tempo
quel tempo che fa capire
che sa riparare
Forse c’era bisogno di un filo
quel filo invisibile che ti ricuce l’anima quando è troppo tardi
Poesia di Elena Pavin
‘Specchio’
Riflesso
Una lacrima riga il volto
Freddo vetro critico
Indifferente urla la verità
Frammenti di vetro
Si issano nell’anima
Giudici di uno sbaglio
Sorridono nemici
Poesia di Elena Pavin
Bianca Beltramello
‘Exsultabunt Ossa Humiliata’
T.m su D-Bond
70×50 cm
€380
Giulio Centurelli
‘In attesa del vento’
dalla serie Epifragma
2018
T.m. su mdf
70×60 cm
€1900
‘Tondo’
Catene
La pelle grida
Brividi di un corpo tondo in un mondo quadrato
danza di convulsioni in una crisalide di spine
un pugnale apre le finestre su un orizzonte lontano
vista abbagliante e pupille ristrette
riflesso
in un specchio deforme in un vicino irraggiungibile
voglia di volare in un cielo che è casa d’altri
incoscienza del vero
sordità al richiamo dell’Io
nuotare nell’universo
testamento del proprio DNA
Poesia di Nessuno
‘Affanno’
Ricerca folle nell’infinito oscuro
Speranza
nel sorgere di un Fiore
Paura
di terre inesplorate
Paralisi
in mare aperto
Quando la miglior via è
la più inaspettata
lasciarsi trasportare dal vento controllando la direzione del timone
Poesia di Nessuno
Giulio Centurelli
‘Lasciami andare’
M.t. on canvas
63×53 cm
€600
Valeria Spina
‘Umanità violata’
Acrilico su carta
60×50 cm
€150
‘Temo che un sogno così…’
Dimmi che cosa ricordi, e capirò chi eri Spiegami la tua idea di mondo, e capirò chi sei Raccontami che cosa sogni, e capirò chi sarai
Questa notte ho sognato la classe dell’umanità, seduta in silenzio durante l’ora di Storia,
che imbarazzata riflette sui disastri commessi durante deliri di potenza,
tra ideali sbagliati, diritti negati, distacchi forzati, torture spietate, notti di botte e viaggi di morte.
Così, l’ufficiale tedesco nazista si inginocchia ai piedi delle sue vittime e chiede scusa
per l’Olocausto, per i gas, per i forni.
Così, il partigiano jugoslavo comunista si inginocchia ai piedi delle sue vittime e chiede scusa per i campi di prigionia, per gli eccidi delle foibe.
Così, il dittatore argentino e quello cambogiano si inginocchiano ai piedi delle loro vittime e chiedono scusa
per i sequestri, per i garage, per le torture, per i voli e i massacri.
Così, il soldato incerto si inginocchia ai piedi delle sue vittime e chiede scusa
per la guerra che non ha chiesto, per la causa che non voleva sposare, per quella volta in cui non voleva sparare.
Così, il cecchino fanatico si inginocchia ai piedi delle sue vittime e chiede scusa
per le morti per gioco e i colpi a punteggio.
Così, il terrorista si inginocchia ai piedi delle sue vittime e chiede scusa
per l’ideale che è scoppiato con le sue bombe, che è caduto con il suo aereo.
Così, il trafficante si inginocchia ai piedi delle sue vittime e chiede scusa
per il disagio ignorato, per la pietà negata.
Così, il mafioso si inginocchia ai piedi delle sue vittime e chiede scusa
per la violenza prepotente di proiettili e tritolo.
Così, il bullo si inginocchia ai piedi delle sue vittime e chiede scusa
per l’aggressività dei gesti e i ricatti continui…
Poem by Francesco Di Donna
Niccolò Misrachi
‘Braci, i denti di un sorriso’
Acrylic on canvas
60×50 cm
€300
‘C’è un tempo che non torna’
C’è un tempo che non torna
un gioco tra le ortiche
il tuo odore antico
di inverno sulle Alpi
di grano maturo.
E raccolgo ciò che resta
braci
i denti di un sorriso
il silenzio a festa finita
quei residui di spensieratezza
sepolti sotto al brusio dell’ora di punta
le manciate di ventre.
E mi impiccherò con le tue vene
se perderò il dono di guardare con eleganza
il tuo ingrigire
il diventare stanco.
E avrei voluto avere più tempo
quel giorno di Aprile
quando silenziosa e sola
dietro casa coglievi mughetti.
Poesia di Inpuntadimare
‘Percezioni fisiche generate dalla mente’
Fossero solo negli abissi
quei predatori che mi rendono preda
incubi solidi fatti sterpi
che annullano il significato
di spazio tempo e azione
nuoterei sempre a pelo d’acqua
con il volto rivolto a forza al sole.
Eppure
spartito di sole pause
mi giungono evanescenti
le note di Chopin
che provi a farmi bere
come gocce per l’ansia
mentre vedo e non sento
la tua mano carezzarmi il capo.
“Soffoco”
Ogni mio impercepibile gesto
è destinato a spezzarmi.
Ma quanto dura questa notte?
Mente mia
silenziati.
Silenziati.
Poem by Radice
The Passenger
‘You’ll follow me down’
digitale su tela
70×70 cm
€180
SOLD
la.nutria.scomoda
‘Ritrovarsi’
T.m. su carta Modigliani neve
70×50 cm
€80
SOLD
‘Velo malinconico’
Rincorro la paura,
Come quando
fuori piove,
rimango dietro ai tuoi sogni,
Mentre i tuoi occhi
Brillano di delusione,
E cerco di non lasciarti fuggire.
Sale la malinconia,
Come quando la neve si scioglie
E mi smarrisco nelle bugie
Di un passato che non
Riesco a superare.
La tormenta nel tuo cuore,
Ci ha fatto perdere,
Anche se è arrivato il sole
E ci siamo ritrovati
Ad essere stravolti.
I nostri occhi restano comunque
Macchiati dal freddo.
Poesia di Sara Congiu
‘Oblio del sogno’
La luce fioca del giorno entra in punta di piedi nella stanza.
Sollevi lentamente le palpebre, ancora baciate dal sonno.
L’eco del sogno tuona nella mente,
fino a ridursi ad un pensiero fugace, lontano.
Le immagini, prima così vivide, si fanno nebulose.
Ti parlano, ma non riesci più ad udirle.
Ti prendono per mano, ma tu, ora, sei un estraneo.
La cornice inizia a sgretolarsi, vacillanti le certezze.
I luoghi divengono impenetrabili,
I sentimenti, così vivi, si fanno piatti e sbiaditi.
Le figure così familiari perdono un volto,
lasciandoti un senso di vuoto ed inquietudine.
La memoria, tua preziosa alleata, sembra fallire.
Serri gli occhi, tentando disperatamente
di aggrapparti a quel frammento di te,
di poter sbirciare ancora un po’ da quella finestrella,
prima che anche l’ultimo cassetto venga sigillato con impeto.
Clac. È tardi.
La luce del giorno spegne la luce del sonno.
Ma quelle sensazioni nessuno le spegne, mai.
Sembra te le abbiano cucite addosso.
Poem by Maria Teresa Fidanzia
Sofia Bianchetti
‘Sogno’
M.t. on paper
70×50 cm
€80